Giovani Caregivers, chi sono?

  • In Italia 7 ragazzi su 100 tra i 14 e i 25 anni si occupano di altri membri fragili della propria famiglia. Il carico medio di cura (burden) è di 23 ore alla settimana.

Il termine Giovani Caregivers (Young Caregivers in Inglese) descrive tutti quei ragazzi che per necessità o per scelta si trovano a farsi carico e prendersi cura di parenti o membri fragili della loro famiglia. Spesso sono “figli di” o “fratelli di” persone con problematiche psichiatriche, malattie fisiche croniche o invalidanti, persone con problemi di tossicodipendenza o alcol dipendenza. Oppure ancora, i giovani caregivers sono ragazzi di seconda generazione nati in Italia da famiglie di origine straniera, che, per ragioni linguistiche o culturali, faticano ad affrontare la burocrazia, le visite mediche, la quotidianità.

In cosa consiste la cura di un giovane caregiver?

I ragazzi in questa condizione hanno spesso responsabilità maggiori di quelle dei loro coetanei. Invece di giocare, studiare o uscire con gli amici, possono doversi occupare abitualmente di:

  • Gestione, somministrazione di farmaci e medicazioni dei loro “care receiver“;
  • accompagnamenti presso ospedali o istituzioni;
  • mansioni domestiche, qualora il familiare non fosse autonomo, come la gestione della casa, preparare i pasti, fare la spesa, lettura della posta;
  •  supporto emotivo, facendo compagnia o consolando la persona nei momenti di difficoltà.

Questi ragazzi affrontano molte sfide silenziose nel corso del loro percorso di crescita, tra difficoltà di gestione del tempo, sentimenti contrastanti e mancanza di riconoscimento ufficiale per il loro ruolo in famiglia.

Quali conseguenze?

Il caregiving precoce e continuativo può portare la persona che lo vive a sviluppare problematiche psicologiche, come ansia, depressione o più in generale, difficoltà nel riconoscere i propri bisogni e le proprie emozioni.

Dal punto di vista sociale, inoltre aumenta il rischio di abbandono scolastico, che riduce le prospettive di realizzazione socio–economica, ovvero di poter trovare nel futuro un lavoro competitivo e che garantisca un buon tenore di vita.

Mettere al centro sé e i propri obiettivi di vita diventa complesso per chi ha vissuto in funzione degli altri. Il senso di colpa e la fatica ad allontanarsi dalla famiglia d’origine possono rendere difficile la transizione all’età adulta. Sarò in grado di farcela? Mi sarò meritato questo traguardo?

Di fatto il fenomeno rappresenta una limitazione delle opportunità per la persona e la mancanza di riconoscimento istituzionale della figura del giovane caregiver implica l’assenza di tutele a livello di servizi e welfare.

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Questo fenomeno non è ancora riconosciuto a livello giuridico. Perché è importante? visita la sezione “Advocacy

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